Il Fotografo della Famiglia Reale
Londinese di nascita Cecil mostra fin da giovane interesse all’arte, spronato e incoraggiato soprattutto dalla sua famiglia. In una sua biografia racconta un aneddoto, racconta di aver provato curiosità nella fotografia quando all’età di tre anni trovò delle cartoline di varie attrici. Da quel momento inizia a cercare e raccogliere tutte le cartoline di attrici, modelle o persone dello spettacolo. Un aneddoto, ma proprio questo particolare lo fa innamorare della fotografia. Per il suo undicesimo compleanno gli fu regalata dai suoi genitori una Kodak Brawnye box e inizia a sperimentarla facendo posare le persone a lui più vicine. Dopo gli studi alla Cambridge University approfondisce la fotografia, allo stesso tempo inizia a disegnare abiti prima per la tv e successivamente per il cinema aggiudicandosi due Oscar. Un suo abito bianco e nero indossato per “My Fair Lady”, diventa un’icona per la moda attuale. Nel 1927 la già nota Vogue non perde occasione per assumerlo come disegnatore e nel tempo riesce a farsi apprezzare anche come fotografo dove riscuote gran successo tanto da diventare nel ’40 fotografo ufficiale del Ministero dell’informazione con la possibilità di viaggiare per il mondo soprattutto Cina e Medio Oriente mettendo più volte a repentaglio la propria vita. Ritrae dai soldati ai capi di Stato e proprio le foto di questo periodo sono quelle che lo iniziano a rendere noto. Il suo carattere, la vita mondana nei locali e nei salotti di alta borghesia gli danno modo di ritrarre personaggi stravaganti noti e in cerca di notorietà. Le sue foto verranno pubblicate anche in Vogue America. Fortunato di vivere la sua maturità a cavallo della Prima e la Seconda guerra dove si viveva di spensieratezza e grandi cambiamenti diventa anche fotografo della Famiglia Reale ritraendo la Regina in una veste più umana, più vicino alla vita comune. Fino a quel momento era vista come una donna dal carattere duro. Proprio dalla Regina gli viene dato il titolo di Sir Cecil Walter Hardy Beaton. Nei suoi soggetti, tutti di rilevante importanza come la stessa Regina, Marilyn Monroe, Grace Kelly, Greta Garbo, personaggi del mondo della pittura o dell’editoria, tutti ritratti con pellicole bianco e nero va a cercare dettagli inusuali che possano dare al lettore la percezione profonda del personaggio diversamente da come la si conosce. Con il suo talento riesce a far emergere elementi mai visti sotto gli occhi di tutti. Ciò che dava notorietà a Beaton era il fatto che non era solito scattare ma era sua abitudine, ovunque, creare la scena giusta ed utilizzare Gelatine colorate o lamine d’argento per riflettere la luce. Ha contribuito a dare il senso di estetica alla moda e al cinema curando tutti i particolari nella scena. Anche nella fotografia di guerra si distingue raccontando invece di soffermarsi sugli orrori, il lato umano, lo spirito di ricostruzione. Un suo celebre scatto è la bambina nel letto di un ospedale che stringe in mano la bambola di pezza. Scatto che avrà posto in copertina di Life dove farà il giro del mondo scuotendo i governi e l’opinione pubblica a parlare di conflitti tanto da contribuire l’intervento nel conflitto mondiale degli Stati Uniti d’America.